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Presentazione del progetto di ricerca "Strumenti musicali effimeri nelle vallate ladine dolomitiche-,

Presentazione della ricerca
Presentazione della ricerca
Paolo Vinati

La ricerca audiovisiva promossa dal Museum Ladin Ciastel de Tor e condotta da Paolo Vinati nel corso del 2009 ha documentato, nelle aree ladine (Val Badia, Gardena, Ampezzo, Val di Fassa e Livinallongo), la costruzione di fischietti realizzati con la corteccia degli alberi.  Innanzitutto ha documentato la presenza di quel bene immateriale che è la conoscenza del modo costruttivo di questi strumenti effimeri, così generalmente chiamati per la loro breve durata di conservazione e di funzionamento.  Essendo per l’appunto realizzati con la corteccia degli alberi una volta che questa è seccata lo strumento non fischia più. Questa conoscenza tradizionale tramandata di generazione in generazione (e chissà da quanto tempo) era in particolar modo diffusa nel mondo della pastorizia: i giovani pastori che nel periodo primaverile andavano a pascolare erano in grado di realizzare questi fischietti. Proprio nel periodo primaverile (inoltrato viste le altitudini delle zone investigate) infatti tali strumenti possono essere realizzati, perchè dato che, per realizzare lo strumento è necessario che la corteccia si stacchi facilmente dal ramo è indispensabile che la pianta sia nel suo periodo vegetativo, e che quindi vi sia la linfa presente tra lo stelo (il ramo) e la corteccia. Questi fischietti sono denominati Subiote in Ampezzo, Scioloc in Livinallongo, Scibloc in Gardena, Sciüre e sciuroc in Val Badia e Sigoloc in Val di Fassa. Dalla videoricerca si sono poi montati diciassette filmati (tanti quanti le persone intervistate) che mostrano la tecnica costruttiva e gli informatori spiegano le occasioni realizzative, la tipologia delle piante utilizzate e altre informazioni. Il fischietto da ognuno realizzato (il bene materiale) è presente al Museum Ladin.  Nei filmati si possono quindi osservare le varie tecniche di realizzazione in alcuni casi comuni a tutta l’area ladina, in altri casi diverse già in una sola vallata. Una conoscenza oggigiorno relegata a poche persone che hanno vissuto in anni dove i saperi tradizionali erano ancora diffusi. Ecco quindi la necessità di documentare questo sapere che probabilmente verrà sempre meno trasmesso e quindi scomparirà, insieme al manufatto per sua natura effimero.

Alla ricerca hanno collaborato con Paolo Vinati, Erika Castlunger per le interviste (i film sono in lingua ladina, gli intervistati parlano in ladino) e Sarah Ellecosta per i sottotitoli in italiano e in tedesco (tutti i film sono sottotitolati in italiano e in tedesco).

Per il momento i filmati si possono visionare soltanto al Museum Ladin ma la prospettiva è quella di realizzare un DVD.