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Il Museum Ladin contribuisce al progetto "Enigma"

Il progetto internazionale “Enigma” studia le cosiddette “tavolette enigmatiche”, 334 reperti in ceramica incisa dell’Età del bronzo ritrovati tra alta Italia e area danubiana, di cui si ignora la funzione. Il Museum Ladin a San Martino in Badia ne detiene quattro, che ha appena fatto scansionare in 3D per il progetto “Enigma” e che espone nell’omonima mostra allestita a Cavriana in provincia di Mantova.

Una delle tavolette al centro del progetto "Enigma"
Una delle tavolette al centro del progetto "Enigma"

Alte circa 10 cm e larghe 5 cm, le tavolette enigmatiche (o “Brotlaibidole”) sono oggetti in ceramica, o più raramente in pietra, risalenti ad un periodo compreso tra il 2.100 ed il 1.400 a.C. Attualmente ne sono note 334, ritrovate in un’area compresa tra l'Italia settentrionale ed i Carpazi fino al Basso Danubio. Peculiarità di queste tavolette, che ha valso loro l’aggettivo di “enigmatiche”, sono le numerose incisioni di segni e punti, variamente combinati, di cui non sono ancora chiari né funzione né significato.

Per censire, studiare e possibilmente decifrare i misteriosi oggetti è partito nel 2006 il progetto internazionale “Enigma”. Promosso da Adalberto Piccoli, direttore del Museo archeologico dell’Alto Mantovano a Cavriana, Mantova, che da oltre 30 anni si occupa dei misteriosi oggetti, il progetto coinvolge ricercatori e musei di una decina di paesi europei.

Nel settembre di quest’anno, Cavriana ha ospitato un convegno internazionale con i più importanti studiosi che si sono occupati dei “Brotlaibidole”. Parallelamente, nell’ambito di “Enigma” si è proceduto alla realizzazione di un corpus completo di tutte le tavolette enigmatiche conosciute, comprensivo di descrizione e documentazione fotografica.

In quanto detentore di ben quattro tavolette, anche il Museum Ladin Ćiastel de Tor a San Martino in Badia prende parte al progetto “Enigma”. Ritrovate nel sito archeologico di Sotciastel presso San Leonardo in Badia, risalgono ad un periodo compreso tra il 1.600 ed il 1.250 a.C. Il Museum Ladin ne ha finanziato la scansione in 3D, realizzata da una ditta specializzata di Brescia ed appena terminata (25 novembre).

La scansione rappresenta un contributo scientifico notevole al progetto in quanto permetterà di sovrapporre, grazie ad un apposito software, questi reperti con altri provenienti da altri siti, confrontando le caratteristiche dei segni.

Contemporaneamente, il Museum Ladin Ćiastel de Tor è tra i 35 musei che contribuiscono con i loro reperti alla mostra temporanea “Enigma”, aperta fino al 12 dicembre 2010 al Museo archeologico dell’Alto Mantovano a Cavriana. La mostra espone ben 100 delle 334 tavolette enigmatiche attualmente conosciute. Nelle vetrine è inoltre possibile ammirare anche altri oggetti provenienti dai medesimi scavi di questi misteriosi ritrovamenti, per permetterne una migliore contestualizzazione.

Ulteriori informazioni sulle tavolette enigmatiche e sul progetto “Enigma” si possono ottenere consultando la pagina web www.tavoletteenigmatiche.it.