Storia Ladina

Principi, giudici, sudditi.

Chi comandava nella Ladinia?

I diritti di sovranità sulle vallate dolomitiche furono suddivisi tra il vescovo di Bressanone, principe territoriale tirolese, l´abbazia di Castelbadia e altri poteri ecclesiastici e temporali. I sudditi dovevano prestare un giuramento di fedeltà in cambio di protezione. Al più tardi dal XIII secolo, giudici e amministratori divengono detentori del potere, titolari delle giurisdizioni, ma anche responsabili degli interessi dei sudditi. Trovandosi ai vertici della giustizia e dell´amministrazione, garantirono ordine e tranquillità e attuarono le deliberazioni dei superiori.

Verena von Stuben (video still)

Nicoló Cusano (video Still)

Le Gran Bracun

Quando la storia si intreccia con la leggenda.

La realtà storica si intreccia di tanto in tanto con elementi leggendari. A mostrarlo in modo evidente sono le vicende attribuite al Gran Bracun, vale a dire a Francesco Guglielmo Brach, rampollo di nobile famiglia, assassinato nel 1582 nei pressi di Corvara. Impressionata dalla morte atroce, la fantasia dei valligiani vide presto in lui una figura eroica. Infatti, si racconta in valle che il Gran Bracun, quasi fosse il San Giorgio della leggenda, avrebbe con indicibile coraggio sconfitto un drago terrificante che dimorava in una caverna del Sas dla Crusc e che divorava la gente e il bestiame della Val Badia e delle valli circostanti.

 

Gran Bracun